Durante la pasqua ebraica la casa deve essere completamente libera da "chametz" cioè cibo lievitato. Le grandi manovre iniziano almeno un mese prima con le pulizie di pesach (ebbene si: le abbiamo inventate noi!!!!). E durante la settimana di pesach, come dicevo prima non si può mangiare nessun cibo lievitato o che sia andato in contatto con tali alimenti.
Il divieto risiede nella storia che Pesach ricorda: l'uscita degli ebrei dall'Egitto. In quell'occasione fu talmente affrettata la partenza (la fuga) che non ci fu il tempo per far lievitare il pane.
La farina di per sè è chametz, quindi si deve usare solo prima di pesach e con molta attenzione: non deve entrare in contatto con acqua o con ingredienti che contengano acqua (burro, margarina, vino, aceto....) bisogna impastarla velocissimamente e cuocere subito i cibi per evitare che inizi il processo di lievitazione. Insomma un gran macello.
E prima di pesach si cominciano a fare le ciambelline. In quantità sufficiente da durare tutta la festa perchè rappresentano la colazione, lo spuntino, il dolcetto di fine pasto, la merenda: insomma sostituiscono tutto ciò che è abolito.
5 uova
5 uova d'olio
10 cucchiai di zucchero
5 cucchiai di zucchero vanigliato
scorza di limone grattugiata
farina q.b.
Per 5 uova d'olio si intendono 10 mezzi gusci riempiti d'olio.
La ricetta prevede olio d'oliva.
Io uso quello di semi di arachide: è un po' più leggero.
Si impastano gli ingredienti e alla fine si aggiunge la farina. Attenzione perchè il trucco sta qui: nel non usarne troppa, perchè verrebbero troppo dure. Bisogna che l'impasto sia appena impastabile con le mani infarinate. Ancora un po' appiccicoso.
Si formano le ciambelline e si cuociono a forno moderato (150/180) già caldo, finchè non sono appena dorate.
(Alessandra S -Coquinaria)
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